Dall'Alta Langa, prove concrete di Filiera Corta

ImageDoveva essere una semplice serata dedicata alla conoscenza dei formaggi di Murazzano e di uno dei suoi produttori, quella organizzata lo scorso 20 Febbraio da “Il Gasti”. In realtà, si è trattato di una sorta di “lezione vivente” su come l’idea intrinseca di Mercato possa assumere valenze e valori differenti ed orientati ad un concreto esempio di “altro modello sociale possibile” …
Ma procediamo con ordine.
Il Gruppo di Acquisto Solidale di Asti ha conosciuto, lo scorso anno, un altro socio dell’ASCI (l’Associazione di Solidarietà per la Campagna Italiana che organizza, fra l’altro, il mensile mercatino dei prodotti biologici di piazza San Secondo ad Asti): Mario Gala, fondatore dell’azienda agricola/agrituristica “Il Finocchio verde” di Murazzano, nell’Alta Langa cuneese.

Mario è un ex-cittadino; circa 15 anni fa ha deciso di abbandonare la sua attività da giardiniere in un comune della prima cintura torinese e di vestire i panni di allevatore di capre e pecore (oltre 80 capi, attualmente), da cui ricavare latte quotidiano per sperimentarsi “casaro”.
Vive oggi (in quell’angolo di colline alte e ripidi orridi che esaurisce in un ultimo ricordo il Piemonte del silenzio dagli annunciati aromi marittimi di una Liguria che traspare come in un lampo accecante) assieme alla sua compagna Isabella e ad un figlio, che accompagna lo studio universitario con ottime elaborazioni sperimentali in cucina.

In una domenica autunnale, una colorata ed improvvisata “carovana” di astigiani si era sparsa tra sentieri e saliscendi attorno a Murazzano, improvvisando un trekking spontaneo e non era parso possibile a nessuno completare una giornata di serena immersione nella natura con una visita “a sorpresa” a Mario.
E, come tradizione locale tramanda, era finita a pane, salame e tome. E poi vino rosso, improvvisati squisiti tajarin con lamelle di trifula nera appena estorta alle terre forti del bosco circostante, allegria e tanta voglia di raccontarsi.
Tutti ingredienti perfetti per lanciarsi l’idea di non limitare la conoscenza reciproca a quel momento, ma “osare oltre” e ragionare un possibile percorso futuro tra partners (cioè qualcosa di ben differente che tra semplici Produttore e Cliente …).

Da queste esperienze, nasce l’incontro ad Asti tra Mario e il Gas: una serata per conoscere produttore e prodotto, tra assaggi e racconti biografici.

Ma Mario ama sorprendere e il suo arrivo ad Asti non è quello previsto: con lui (oltre ad Isabella) ci sono altre tre persone.
Giovani.
Che allevano e coltivano, tra Murazzano e Mombarcaro.
Che hanno scelto di farlo.
Che stanno sperimentando e sperimentandosi.
Che hanno capito che l’allevamento e l’agricoltura, così come sono intesi oggi, non rappresentano il futuro ma la soppressione di un valore ideale, di una reale chance per le nostre comunità.

Mario così esordisce: “da soli non si riesce più a resistere … e, allora, bisogna avere il coraggio di guardarsi attorno e cercare alleati. Se lo fai, scopri che altri come te esistono e attendono solo un segnale. E’ ciò che sta accadendo a noi, in un punto “periferico” del nostro Piemonte. Dove giovanissimi e ancor giovani vogliono ritagliarsi il loro modello di vita, di futuro, di sostenibilità concreta, attraverso un patto di mutuo soccorso tra simili”.

Una unione di fatto senza bisogno di contrattualizzare statuti, costituire consorzi o cooperative: sufficiente una stretta di mano e qualche goccia di “sano” sudore. Come un tempo si faceva abitualmente …
Si inizia con l’acquistare assieme cereali e foraggio per gli animali (comprare grandi quantità da suddividere, permette di abbattere sensibilmente i costi alla fonte). Si prosegue mettendo in comune un paniere di prodotti da offrire ai propri clienti, tra i GAS e nei piccoli mercatini locali.

I giovani di cui parliamo sono rigorosamente “under 30”, hanno voglia ed entusiasmo da vendere. Oltre, naturalmente, a saporiti formaggi, salami, carni di vitello, capretto e agnello. E, in futuro, anche patate autoctone, frutta e ortaggi. E qualcuno ha già qualche cavallo, il che preannuncia l’ipotesi di futuri trekking non solo a piedi.
L’ideale “filiera corta” è pronta. I produttori sanno di poter contare sulle esigenze e i valori dei GAS e la relazione si preannuncia densa di interessanti prospettive.

Cliente e Fornitore ? Molto meglio contare su un rapporto tra individui accomunati da valori condivisi …
E che il Mercato e la globalizzazione continuino a seminare le loro certezze: noi ci teniamo le nostre piccole verità.
In “carne ed ossa” !

Ultimo aggiornamento (Martedì 01 Luglio 2008 08:51)